Da ieri l’Europa ha ufficialmente riscoperto le sue radici cristiane nel senso più tradizionale, ossia con le letterine a Babbo Natale e le minacce di carbone nella calza della Befana. L’avvocato premier, il Conte Lapalisse, può essere soddisfatto del risultato. Senza la fermezza dell’Italia e senza il muso duro di Salvini (nelle belle favole a lieto fine ci vuole sempre il lupo o la strega) non saremmo arrivati alla letterina delle buone intenzioni. Da domani, dicono in coro i 28, saremo appunto tutti piú buoni con i migranti. E siccome essere buoni non é un obbligo, né frutto di un accordo fra leader responsabili, lo saremo su base volontaria. Un gentlement agreement, senza il rischio, per polacchi e ungheresi, di ricevere il carbone. Che significa essere buoni? accoglienza, integrazione, aiuti allo sviluppo, interventi anche pesanti su regimi dittatoriali e corrotti, congelamento dei beni, restituzione sotto varie forme del mal tolto per secoli (terre, materie prime, cervelli, risorse naturali, turismo). Flussi regolarizzati e ripartiti fra paesi piú ricchi, ingaggio dei migranti piú preparati e socialmente utili. Neanche per idea. Per i cento e piú milioni che si mettono in marcia fuggendo da guerre, dittature e carestie, prepariamo gli hot spots, che come dice la parola stessa sono punti caldi di raccolta, tendopoli, campi profughi, sorvegliati dalle nazioni unite, non si sa bene per quanto tempo. Insomma, secondo tradizione cristiana, la moltiplicazione di Betlemme.
Quanto al traffico per mare, lotta serrata alle ONG, note organizzazioni criminali dedite allo schiavismo e al colonialismo alla rovescia, con l’unico fine di sostituire le slitte trainate dalle renne e riempire le città europee di scansafatiche e terroristi, per lo piú islamici.
Insomma é stata la fine del laicismo imperante. Dopo l’incontro Macron/Francesco é il grande ritorno del cristianesimo con la C maiuscola. Senza blasfemia, qualcuno potrebbe leggerla in C…ai poveri. Stupido! E’ l’Europa che si prepara cosi ai prossimi Natali. In effetti, é piú bello credere alle favole che guardare la realtà dei numeri, delle situazioni, delle responsabilità, delle cose faticosamente possibili e delle facili illusioni. Contano solo le elezioni. Italia docet. Tutti si preparano al peggio.