Rizzoli (1999)
Questo libro è il frutto di una lunga esperienza di giornalismo di guerra. Dall’inizio delle guerre balcaniche alla tragedia del Kosovo, dove Massimo Nava ha trascorso molti mesi, anticipando le cause e lo svolgersi della tragedia finale. E’ la testimonianza di un giornalismo sul campo, insostituibile anche nell’epoca dei satelliti televisivi e di Internet. E’ la rivincita della parola scritta e dell’esperienza diretta, forse parziale, ma onesta perchè dedicata agli uomini e alle donne che sono stati gli sfortunati protagonisti del conflitto. Lasciando sullo sfondo le analisi e la radiografia politica, l’inviato di guerra racconta storie, fatti, situazioni, insomma la vita che nessuna immagine televisiva potrà mai esaurire e comprendere