I francesi sembrano apprezzare, secondo i sondaggi, la forza tranquilla del vecchio delfino di Chirac, che tutti, a destra, definivano «Il migliore di noi».

Per la prima volta Alain Juppé sorpassa nettamente Nicolas Sarkozy nei sondaggi per le primarie del centrodestra che si terranno in autunno. Un sorpasso silenzioso, tanto più significativo, perché avviene mentre l’ex presidente mette in campo ogni mezzo ed energia — un libro, interviste a raffica, tv e comizi — per tentare la rivincita.

Juppé, ex premier ed ex ministro, prosegue una marcia tranquilla, che ha già fatto breccia nell’opinione pubblica e che comincia a sedurre la base elettorale e i militanti del partito. La notizia non farà piacere a Sarkozy ma è brutta soprattutto per François Hollande. Il presidente in carica, ancora in discesa nei sondaggi dopo la fiammata di consenso seguita alla buona gestione dell’emergenza terroristica, punta le residue carte per la rielezione sull’avanzata del Front National di Marine Le Pen, sulla frattura della destra e in fondo sulla rivincita contro Sarkozy. Cioè sulle condizioni che gli consentirebbero di coagulare attorno a lui le varie anime della sinistra e quanti, anche fra i moderati, non perdonano a Sarkozy di averli delusi.

E’ un calcolo sottile, machiavellico, secondo la lezione ben appresa nelle stanze di Mitterrand. Ma è un calcolo che Juppé ha molte possibilità di vanificare. L’ex premier, oggi sindaco molto amato a Bordeaux, piace alla Francia che vuole riforme e che resta nel profondo gaullista e popolare. Non c’è avversario o giornale nemico che non gli riconoscano competenza, onestà, conoscenza della macchina dello Stato, esperienza internazionale. Non lo aiutano l’età non più giovanissima, né il carattere, piuttosto schivo, riservato, poco brillante. Ma i francesi sono stanchi di promesse socialiste, di grida populiste e probabilmente delle agitazioni sarkosiste. Meglio la forza tranquilla del vecchio delfino di Chirac, che tutti, a destra, definivano «Il migliore di noi».