Dal buco nero dei sondaggi fasulli o truccati, che é la stessa cosa ai fini del risultato e dei commenti genere io l’avevo detto del giorno dopo, é uscita la stella di François Fillon, trionfatore delle primarie della destra francese e probabile vincitore al secondo turno, contro uno spento Alain Juppé. Tutto é ancora possibile, naturalmente, perché bisogna vedere come si comporteranno simpatizzanti ed elettori esterni alla destra e al partito Les Republicains che possono partecipare alla selezione.
Giá ora ci sono almeno quattro importanti novitá che dovrebbero interessare anche il pubblico disattento alle vicende francesi, che di certo non appassionano (anche la nuova stella è una vecchia conoscenza della politica, 62 anni, giá ministro dai tempi di Chirac e primo ministro quando all’Eliseo c’era il suo amico/nemico Sarkozy).
La prima é che la destra francese ha scelto con largo anticipo chi dovrebbe essere il nuovo presidente della Repubblica. Fillon ha molte probabilitá di vincere la partita, sia per lo stato comatoso della sinistra, sia perché il suo programma sui temi dei valori nazionali, dell immigrazione e della sicurezza dovrebbe consentirgli di recuperare parte dell’elettorato del Front Nationale.
La seconda é che – valori e immigrazione a parte – Fillon ha una visione della politica estera francese e europea un po’ diversa dai predecessori e sicuramente piú in sintonia con la svolta americana di oggi. Dialogo con Mosca, pragmatismo sulla Siria, accelerazione del sistema di difesa europea, ripensamento della Nato, attenzione alle possibilitá di riannodare i fili spezzati con la Turchia.
La terza novitá è da mettere in relazione con la ricandidatura della Merkel. La coppia Fillon Merkel potrebbe essere la risposta di destra, di una destra pragmatica, intelligente, dura, ma senza concessioni al “trumpopulismo” dilagante, in grado di arginare appunto le ondate di xenofobia irrazionale che invadono l’EUropa. La coppia Fillon Merkel avrebbe bisogno di un pilastro italiano, soprattutto dopo Brexit. Ma i destini della stabilitá italiana, si sa, sono appesi all’esito del referendum.
L’ultima novitá potrebbe arrivare dal campo avversario. Il premier socialista Manuel Valls si é affrettato a complimentarsi con i nemici di destra per la prova di democrazia, l’ampia partecipazione, il dialogo fra sfidanti, senza colpi bassi e insulti. Un messaggio indirettamente rivolto ai suoi, perché le primarie della sinistra siano all ‘altezza della situazione. Tradotto dal politichese, significa fare fuori Hollande e puntare su un candidato forte e credible, all altezza appunto di Fillon. E chi, se non Valls, giovane, convinto riformista, da sempre attento a politiche di ordine e sicurezza, senza concessioni all angelismo sociologico della sinistra, potrebbe essere lo sfidante?
Può avere speranze? La partita sarebbe aperta. Bisogna tenere presente che il programma di Fillon promette lacrime e sangue in materia economica. Si abbasseranno le tasse e si investirá di piú sull’impresa, ma recuperando risorse dai tagli della spesa pubblica e degli impieghi pubblici. Un film giá visto che ha sempre avuto per effetto di ricompattare la sinistra, sempre e comunque sulle barricate quando la rivoluzione serve a non cambiare nulla.