Molti titoli oggi sull’attacco al cuore dell’Europa. Io direi attacco DAL cuore dell’Europa. I terroristi che hanno seminato morte a Bruxelles, come quelli di Parigi, venivano dai quartieri ormai tristemente noti come filiere di fanatismo e reclutamento. Autocitarsi non é elegante, ma in questo caso serve. Ho scritto reportage da Molenbeck 25 anni fa e la situazione era la stessa di oggi, sole le cifre sono cambiate. In peggio : immigrazione illegale, monocultura etnica e religiosa, integrazione a parole, ghetto in cui la polizia non si avventura. Qualche decennio fa il problema erano la droga, la microcriminalitá, i traffici di armi, l’emarginazione giovanile. Esattamente come nelle periferie parigine. È su questo tessuto sociale che si é innescato il terrorismo, alimentato da propaganda esterna, infiltrazione ideologica, globalizzazione dei problemi. E’ da qui, come dalle periferie francesi e inglesi, che sono partiti centinaia di combattenti per la Siria e per il Califfato. Combattenti – é bene ricordarlo a coloro che farneticano di chiusura di frontiere – nati e cresciuti in Europa, cittadini europei, con passaporto europeo. Molti non capiscano e non parlano l’arabo! È da qui che sono partiti i commando di giovani che, prima di inneggiare a Allah, hanno fatto in percorso di droga, carcere, criminalitá comune, sottoculture alternative e antagoniste. Tutto questo era noto, conosciuto, indagato. Dai giornalisti, dalla sociologia, dalle assistenti sociali e ovviamente da polizia e servizi di sicurezza. É inutile raccontarci frottole o inondare i morti di falsa retorica. É stupido immaginare crociate. É suicida continuare a fare finta di non vedere. La morte arriva DAl cuore dell’Europa. La bonifica deve cominciare DA li. Strada per strada, casa per casa, quartiere per quartiere. Forse siamo in guerra, come si sente dire, ma la bonifica costa meno di una guerra.